Onorevoli Colleghi! - La risorsa acqua diviene, con il passare degli anni, sempre più strategica, se si tiene conto delle problematiche ecologiche, climatiche e antropiche che ne condizionano il ciclo; si tratta di una risorsa sempre meno disponibile, vulnerabile e da proteggere.
      Il tema del risanamento delle acque superficiali risulta quindi di grandissimo interesse sia da un punto di vista scientifico, sia rispetto alle esigenze di migliori standard di qualità della vita richiesti dai cittadini. Di pari importanza e strettamente connessa al tema del risanamento delle acque superficiali risulta essere la questione della riqualificazione fluviale e più in generale degli ambiti deltizi e delle zone umide.
      Lungo i fiumi interagiscono attori spesso con interessi tra loro conflittuali, e il corso d'acqua è chiamato a svolgere una pluralità di funzioni, dall'approvvigionamento idrico alla ricezione dei reflui, dal sostentamento degli ecosistemi limitrofi all'autodepurazione delle acque, dalla ricarica della falda al valore paesaggistico, e l'elenco potrebbe proseguire a lungo. Da questa situazione deriva la compresenza di obiettivi diversificati, ciascuno meritevole di un'attenta valutazione.
      Molte iniziative sono in atto nel nostro Paese in relazione al tema del risanamento delle acque e della riqualificazione dei fiumi, ma manca un centro di ricerca scientifica e tecnologica che affronti la problematica in un'ottica integrata e multidisciplinare,

 

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con lo scopo di conciliare i molteplici obiettivi, compatibilmente con le esigenze dell'ecosistema e di un sufficiente grado di sicurezza idraulica.
      Per questo appare necessario valorizzare le molteplici competenze scientifiche esistenti e coordinare in modo più efficace la ricerca nel settore.
      Al fine di colmare tale lacuna, la presente iniziativa legislativa propone di realizzare un Istituto nazionale per la ricerca scientifica e tecnologica applicata ai fiumi, agli ambiti deltizi e alle zone umide (INRAF), che ha lo scopo di promuovere, attraverso un approccio scientifico, la salvaguardia, la riqualificazione e la valorizzazione degli ambienti naturali fluviali, deltizi e delle zone umide del nostro Paese.
      L'INRAF sarà chiamato a svolgere attività di ricerca scientifica e tecnologica mirate alla rilevazione, allo studio e alla conoscenza degli ambienti naturali deltizi e delle zone umide, e a fornire al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, alle regioni e agli enti locali, linee guida e pareri necessari alla salvaguardia e alla valorizzazione di tali ambienti naturali.
      In particolare, l'INRAF dovrebbe monitorare lo stato di salute degli ambienti naturali deltizi e delle zone umide, realizzare e gestire una banca dati contenente notizie di carattere scientifico e naturalistico, studi tecnico-scientifici e progetti di risanamento e recupero ambientale delle aree inquinate o compromesse dalle attività antropiche. I risultati dell'attività dell'INRAF saranno messi a disposizione dei vari enti istituzionali, per essere utilizzati per la realizzazione di opere pubbliche di salvaguardia, risanamento, messa in sicurezza e valorizzazione degli ambiti naturali deltizi e delle zone umide.
      L'INRAF, per lo svolgimento delle proprie finalità, si avvarrà della collaborazione delle università degli studi, degli istituti e degli enti di ricerca nazionali ed esteri, pubblici e privati.
      La sua sede è fissata nella città di Rovigo. Tale dislocazione geografica è giustificata dalla presenza nel territorio di Rovigo della parte terminale dei due maggiori fiumi italiani, ovvero il Po e l'Adige, e della più grande area deltizia del Paese, ovvero il Polesine, e quindi dalla prossimità con gli ambiti naturali di maggiore interesse per l'attività propria dell'INRAF.
      Per tutti i motivi sopra esposti, i promotori auspicano un esame e un'approvazione in tempi rapidi di questa proposta di legge.
 

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